Il coniuge tirchio rischia condanna di maltrattamento in famiglia

Imporre al coniuge comportamenti troppo parsimoniosi può integrare il reato di maltrattamenti in famiglia

Respinto il ricorso in Cassazione con cui si contesta la riconducibilità al reato di maltrattamenti delle condotte controllanti e pervasive del marito finalizzate a imporre alla moglie uno stile di vita improntato a un risparmio ingiustificato.

Si tratta del caso di un marito che, in sede di appello, veniva condannato anche per reato di maltrattamenti ai danni della moglie. Avverso tale sentenza, l’uomo proponeva ricorso per Cassazione, che veniva però respinto.

Nelle motivazioni del provvedimento, infatti, gli Ermellini evidenziavano come, dalle dichiarazioni rese dalla persona offesa, l’uomo fosse responsabile di un clima di sopraffazione a causa delle condotte vessatorie poste in essere nei confronti della coniuge. Nello specifico, alla persona offesa l’uomo imponeva di rispettare un rigoroso regime di risparmio domestico all’inizio condiviso, poi tollerato e divenuto infine insopportabile.

La Cassazione ricorda che l’art. 143 c.c. afferma che con il matrimonio i coniugi, ognuno con le sua capacità e sostanze, si impegnano a dare il proprio contributo ai bisogni della famiglia, assumendosi entrambi gli stesi doveri.

Con il matrimonio i coniugi si accordano altresì sullo stile di vita, stabilendo anche il rispetto di un regime di risparmio rigoroso, ma tale stile di vita deve essere condiviso e non può essere imposto soprattutto se riguarda le minime esigenze di vita quotidiana e di cura personale.

Nella fattispecie in esame, invece, la coniuge riferiva di una vera e propria costrizione al risparmio, con condotte controllanti ed assillanti da parte del marito, che le avevano provocato uno stato di ansia e di frustrazione continui.

Per tali motivi, con sentenza n. 6937 del 2023 la Cassazione Civile ha stabilito che “imporre al coniuge un regime economico troppo restrittivo integra il reato di maltrattamenti in famiglia”.

 

 

 

Cass. Civ. n. 6937 del 2023

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